CHE AUTO È
Presentata nel 2017, fino alle portiere anteriori la lussuosa wagon Jaguar XF Sportbrake è esattamente identica alla seconda generazione della berlina da cui deriva. Proseguendo verso la coda, il tetto scende meno velocemente, mantenendo comunque un lunotto molto inclinato (quasi da shooting brake), sovrastato da uno spoiler di dimensioni importanti. L’andamento meno discendente del tetto va a tutto beneficio dell’abitabilità posteriore: chi si siede sul divano ha un accesso più comodo e 5 cm in più sopra la testa. Ma l’imponente tunnel di trasmissione centrale è molto scomodo per chi sta in mezzo. Bene le finiture nell’abitacolo e la capacità di carico nel bagagliaio, a sua volta rivestito con una moquette spessa e dotato di un portellone motorizzato.
Viene lanciata inizialmente con un 2.0 a benzina da 250 CV (una costante per tutta la produzione della Jaguar XF Sportbrake), a cui poco dopo si aggiunge la versione da 300 CV con la trazione integrale. Più varia, almeno inizialmente la scelta per i diesel, con i 4 cilindri di 2,0 litri disponibili al lancio con 163, 180 e 240 CV (la trazione integrale è di serie sull’unità più potente e optional su quella intermedia), a cui si aggiunge un V6 a gasolio da 300 CV. Dopo il restyling del 2020 tutti i motori diesel vengono sostituiti dal 2 litri mild hybrid da 204 CV, disponibile con la trazione posteriore o integrale.