Audi
A6 Avant
(serie 4 C7-4GC restyle 1 - 2014/2015)

Lungh./Largh./Alt.(cm)

494/187/146

Posti

5

Bagagliaio (litri)

565/1680

CHE AUTO È

La quarta generazione dell’Audi A6 Avant è una elegante station wagon di dimensioni importanti, disponibile con trazione anteriore o integrale. Prodotta dal 2011 fino al 2018, con un restyling nel 2015, ha linee pulite ed eleganti, con un frontale caratterizzato dalla calandra trapezoidale e i fari schiacciati e spigolosi che danno un tocco di aggressività. Nella parte posteriore è filante e ben proporzionata: il lunotto è piuttosto inclinato e integra uno spoiler, mentre i fanali hanno uno sviluppo orizzontale.

L’abitacolo dell’Audi A6 Avant è lussuoso e realizzato con materiali ricercati. Lo stesso si può dire della plancia, al cui centro si trova uno schermo di 8” che supporta le mappe di Google Earth, mentre il cruscotto è solo parzialmente digitalizzato, con un piccolo monitor tra i due strumenti circolari principali. Sul tunnel centrale, intorno alla leva del cambio, ci sono tantissimi pulsanti e, almeno all’inizio, è complicato trovare la funzione di ciascuno. Abbondante lo spazio per le persone, ma il passeggero centrale sul divano è penalizzato dalla presenza del tunnel e della consolle. Molto ampio anche il bagagliaio, che ha una capienza minima di 565 litri ma che arriva a 1.680 liti abbattendo la seconda fila di sedili.

La gamma dei motori disponibili fin dal lancio dell’Audi A6 Avant è composta dalle unità V6 a benzina 2.8 FSI da 204 CV e 3.0 TFSI da 300 CV, mentre l’offerta per i propulsori diesel parte dal 4 cilindri 2.0 TDI da 177 CV e si completa con il V6 3.0 TDI, disponibile con 204 e 245 CV. Nel 2012 la famiglia si allarga sia verso il basso, con l’arrivo del 2.0 TFSI da 180 CV, che verso l’alto, con il debutto della sportiva S6, dotata del V8 4.0 TFSI da 420 CV, e della più dinamica tra le diesel, con il V6 3.0 TDI portato a 313 CV. Nel 2013 debutta invece il 2.0 TDI ultra da 190 CV e la sportivissima RS6, in cui il V8 4.0 TFSI raggiunge la potenza di 560 CV. Nel 2014, l’ultimo anno di produzione prima del debutto del restyling, arriva anche un’ultima versione entry-level, con il 2.0 TDI da soli 136 CV.

COSA CONTROLLARE

Anche i V6 3.0 TDI sono finiti al centro del “dieselgate”: la centralina dovrebbe essere aggiornata. Su alcuni veicoli, una fuoriuscita del carburante o un cortocircuito causato dall’umidità nel generatore di avviamento a cinghia potrebbero aumentare il rischio di incendio. Alcuni problemi interessano anche la pompa del refrigerante e l'impianto frenante.

PREGI

COMFORT L’insonorizzazione dell’abitacolo è impeccabile e le sospensioni filtrano come si deve le irregolarità del fondo stradale.

FACILITÀ DI GUIDA Nonostante le dimensioni, l’auto si lascia condurre in modo intuitivo e senza fatica grazia a uno sterzo leggero in città e reazioni sincere e prevedibili tra le curve.

FINITURE I materiali sono piacevoli al tatto e alla vista e tutti i particolari sono realizzati con grande attenzione.

DIFETTI

AGILITÀ La taratura turistica delle sospensioni crea qualche impaccio tra i percorsi tortuosi, mentre un rollio abbastanza evidente penalizza la maneggevolezza.

COMANDI Le manopole e i pulsanti attorno alla leva del cambio richiedono un lungo periodo di apprendistato.

QUINTO POSTO Da una familiare di dimensioni importanti ci si aspetterebbe un divano più accogliente per il passeggero centrale.

LA VERSIONE GIUSTA

Una V6, a benzina o diesel in base a quanta strada si deve percorrere, ma in ogni caso con il cambio automatico a doppia frizione.

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