Solo elettrica, la Mini Aceman è una piccola crossover costruita in Cina. È scattante e ha una buona dotazione, ma sono da rivedere il molleggio e le plastiche.
Personalità spiccata, finiture ricercate e quell’agilità che fa divertire: è la nuova Mini Electric a tre porte, che con i 218 CV del motore a corrente è anche scattante. Dentro, però, resta “mini”.
La Mini Countryman è tutta nuova e anche elettrica: la SE (a corrente e bimotore da 313 CV) scatta come una sportiva e mantiene una buona abitabilità. Da rivedere, però, certi comandi.
Con la nuova generazione, la Mini Countryman cresce nelle dimensioni e si conferma una bella miscela di praticità e design. Ma l’interfaccia dello schermo centrale potrebbe essere più intuitiva. Grintosa la John Cooper Works, ma i suoi 300 cavalli ai bassi regimi sono poco “in forma”.
Levi ritocchi alla linea della Mini, che si distingue sempre per la forte personalità. Un lieve taglio alla potenza (e alle emissioni) caratterizza la Cooper S, che comunque resta divertente da guidare. Ma la dotazione, sia pur migliorata, resta carente negli aiuti elettronici alla guida.
Appena rinnovata, la Mini Countryman mantiene una personalità che la distingue da tutte le altre crossover. Notevole lo sprint di questa versione ibrida plug-in, ma carente la dotazione di aiuti alla guida.
La sfiziosa inglesina sa divertire pure a “emissioni zero”: merito dei 184 CV e della batteria che non l’appesantisce troppo. Ma l’autonomia è appena sufficiente.
La versione più sportiva della rinnovata wagon Mini Clubman è spinta da un 2.0 turbo da 306 CV, vigoroso, ma dolce nella guida tranquilla. Alto il prezzo.
Dotata della nuova trasmissione robotizzata a doppia frizione, questa piccola cabriolet sa dare belle soddisfazioni nella guida, ed è rilassante se si va tranquilli. Sempre scarsi l’abitabilità posteriore e il baule.
Nella versione ibrida ricaricabile della Mini Countryman, il 1.5 turbo a benzina e il motore elettrico erogano assieme 224 CV, rendendo vivace la crossover. Peccato per il baule meno sfruttabile.
Cresciuta nelle dimensioni, la Mini in formato crossover va forte, è spaziosa e ha un discreto comfort. Bene le finiture, molto meno la dotazione in rapporto al prezzo.
La Mini Clubman cresce nelle dimensioni per migliorare abitabilità e baule. Fluido e potente il 2.0 turbo a benzina da 192 CV, sicura la tenuta di strada. La dotazione di serie, però, non è completa.
La sigla John Cooper Works distingue la Mini più “cattiva” (e costosa): i 39 CV in più si sentono. Su strada, però, i pneumatici di serie, non all’altezza delle prestazioni della vettura, mostrano presto il loro limite.
Rinnovata più che altro nei motori, la Mini Countryman si conferma un’agile e scattante (con il 1.6 a benzina da 190 CV) crossover. Peccato che sia rimasta rumorosa.
Per l’originale Mini Paceman è il momento di un leggero aggiornamento. Si conferma gradevole da guidare, specie nella versione John Cooper Works All4 da 218 CV: che ci si gode meglio in due, perché chi siede dietro sta piuttosto stretto.
Lo stile cambia poco, ma la nuova Mini Cooper S cresce in tante cose: cilindrata, dotazioni, comfort e dimensioni. E pure nello spazio interno, che però resta… mini.
Questa “crossover–coupé” ha una linea innovativa, mentre la meccanica, più tradizionale, deriva dalla Countryman. Con il 1.6 turbodiesel, però, non è così “cattiva” come l’aspetto lascerebbe intuire.