Erede della F8 Tributo, è la prima Ferrari stradale a montare un V6 (la Dino del 1969, infatti, non ha mai portato il marchio del Cavallino): si tratta di un 3.0 biturbo, nuovo fino all’ultima vite, che eroga ben 663 CV. Si sommano ai 167 del motore elettrico (montato fra il V6 e il fulmineo cambio robotizzato a doppia frizione) e portano il valore combinato a 830 CV: la Ferrari 296 GTB è infatti un’ibrida plug-in, sebbene a corrente si possano fare al massimo 25 km. Le prestazioni sono ovviamente mozzafiato e il motore allunga fino a ben 8500 giri, con note acute che non sono lontane da quelle dei V12 aspirati: “tirare” le marce è appagante anche per le orecchie.
Quello che impressiona di più è però la perfetta messa a punto della Ferrari 296 GTB. A dispetto della complessità della meccanica, in nessuna delle numerose modalità di guida si avverte mai uno strattone o un’indecisione: sia andando a passeggio sia “spremendo” l’auto in circuito. Le dimensioni compatte e il passo accorciato di 5 cm rispetto all’auto che sostituisce le garantiscono un’elevata agilità, che si percepisce già dalla modalità elettrica. Una volta calati dentro l’abitacolo, non si sta affatto scomodi e dietro ai due sedili c’è uno spazio di 112 litri per le borse, che si somma a quello sotto il cofano anteriore (202 litri): la Ferrari 296 GTB è un’auto che si può usare anche quotidianamente.
L’interno della Ferrari 296 GTB riprende l’impostazione delle più recenti Ferrari, con il grande cruscotto digitale e gran parte dei comandi raccolti sul volante. Molti, però, sono a sfioramento: poco pratici da usare in marcia e neppure particolarmente gradevoli al tocco (sono tutte superfici lisce in plastica lucida). Manca perfino lo schermo centrale: il sistema multimediale è nel cruscotto e si gestisce da una superficie touch sulla razza destra. Risulta poco pratico specialmente per alcune funzioni, quali impostare la destinazione sul navigatore (meglio usare i comandi vocali) e Apple CarPlay (che costa alcune migliaia di euro ma almeno è disponibile, a differenza di Android Auto).