• Abarth
  • Aixam
  • Alfa Romeo
  • Alpine
  • Aston Martin
  • Audi
  • BAW
  • Bentley
  • BMW
  • BYD
  • Cadillac
  • Caterham
  • Chevrolet
  • Cirelli Motor Company
  • Citroën
  • Cupra
  • Dacia
  • Dallara
  • Desner
  • DFSK
  • DR
  • DS
  • EMC
  • Evo
  • Ferrari
  • Fiat
  • Ford
  • Forthing
  • Foton
  • GMC
  • GWM
  • Honda
  • Hyundai
  • ICH-X
  • Ineos
  • Isuzu
  • Jaecoo
  • Jaguar
  • Jeep
  • KGM
  • Kia
  • Lamborghini
  • Lancia
  • Land Rover
  • Leapmotor
  • Leeh
  • Lexus
  • Ligier
  • Lotus
  • Lynk & Co
  • Mahindra
  • Maserati
  • Mazda
  • McLaren
  • Mercedes
  • MG
  • Micro Mobility System
  • Microcar
  • Mini
  • Mitsubishi
  • Mobilize
  • Morgan
  • Nissan
  • Omoda
  • Opel
  • Peugeot
  • Polestar
  • Porsche
  • Renault
  • Rolls-Royce
  • Seat
  • Silence
  • Skoda
  • Smart
  • Sportequipe
  • Subaru
  • Suzuki
  • Swapa
  • SWM
  • Tazzari
  • Tesla
  • Tiger
  • Toyota
  • Volkswagen
  • Volvo
  • XEV

Ferrari
296 GTB

da 275.110

Lungh./Largh./Alt.(cm)

457/196/119

Posti

2

Bagagliaio (litri)

ant. 202post. 112

Garanzia (anni/km)

3/illimitati

In sintesi

Erede della F8 Tributo, è la prima Ferrari stradale a montare un V6 (la Dino del 1969, infatti, non ha mai portato il marchio del Cavallino): si tratta di un 3.0 biturbo, nuovo fino all’ultima vite, che eroga ben 663 CV. Si sommano ai 167 del motore elettrico (montato fra il V6 e il fulmineo cambio robotizzato a doppia frizione) e portano il valore combinato a 830 CV: la Ferrari 296 GTB è infatti un’ibrida plug-in, sebbene a corrente si possano fare al massimo 25 km. Le prestazioni sono ovviamente mozzafiato e il motore allunga fino a ben 8500 giri, con note acute che non sono lontane da quelle dei V12 aspirati: “tirare” le marce è appagante anche per le orecchie.

Quello che impressiona di più è però la perfetta messa a punto della Ferrari 296 GTB. A dispetto della complessità della meccanica, in nessuna delle numerose modalità di guida si avverte mai uno strattone o un’indecisione: sia andando a passeggio sia “spremendo” l’auto in circuito. Le dimensioni compatte e il passo accorciato di 5 cm rispetto all’auto che sostituisce le garantiscono un’elevata agilità, che si percepisce già dalla modalità elettrica. Una volta calati dentro l’abitacolo, non si sta affatto scomodi e dietro ai due sedili c’è uno spazio di 112 litri per le borse, che si somma a quello sotto il cofano anteriore (202 litri): la Ferrari 296 GTB è un’auto che si può usare anche quotidianamente.

L’interno della Ferrari 296 GTB riprende l’impostazione delle più recenti Ferrari, con il grande cruscotto digitale e gran parte dei comandi raccolti sul volante. Molti, però, sono a sfioramento: poco pratici da usare in marcia e neppure particolarmente gradevoli al tocco (sono tutte superfici lisce in plastica lucida). Manca perfino lo schermo centrale: il sistema multimediale è nel cruscotto e si gestisce da una superficie touch sulla razza destra. Risulta poco pratico specialmente per alcune funzioni, quali impostare la destinazione sul navigatore (meglio usare i comandi vocali) e Apple CarPlay (che costa alcune migliaia di euro ma almeno è disponibile, a differenza di Android Auto).

Versione consigliata

La Ferrari 296 GTB “base”, arricchita con i vari sistemi di sicurezza come il cruise control adattativo, i fari a matrice di led e poco altro. Ovviamente, l’auto si può personalizzare fin nei dettagli, grazie anche al programma dedicato della casa. La variante Assetto Fiorano (circa 30.000 euro in più) è da scegliere solo se si porta l’auto spesso in pista: ha sospensioni ben più dure e non regolabili, niente sollevatore per affrontare al meglio i dossi ed è perfino meno insonorizzata.

Perché sì

Cambio Ce ne sono pochi che rispondono così rapidamente ai comandi impartiti con le “palette”; e non rifiuta mai una cambiata.
Rombo Grazie anche a tubi e membrane che riportano il rumore di scarico e di aspirazione nell’abitacolo, questo 3.0 “suona” quasi come un V12 aspirato.
Sistema ibrido Il motore elettrico e il V6 lavorano in armonia: niente contraccolpi o ritardi. Anche in elettrico, la 296 GTB rimane una Ferrari al 100%.

Perché no

Comandi Sono troppi sul volante e quelli tattili sono scomodi da usare in marcia. Inoltre, non forniscono la stessa soddisfazione “tattile” di un comando fisico ben realizzato.
Dotazione di sicurezza Si paga a parte anche la frenata automatica, che ormai è di serie perfino su certe citycar.
Infotainment Dato che manca lo schermo centrale, è macchinoso da usare: specialmente con CarPlay (e Android Auto non è previsto).

VIDEO

Ferrari 296 GTB
TI PIACE QUEST'AUTO?
I VOTI DEGLI UTENTI
112
14
11
5
7
VOTO MEDIO
4,5
4.4698
149

Photogallery

Le notifiche push sono disabilitate in questo browser