CHE AUTO È
Lanciata alla fine del 2019, la seconda generazione della crossover compatta Renault Captur mantiene uno stile simile a quello della prima sebbene un importante aumento della lunghezza, che crescendo di 11 cm arriva fino a 423 cm. Nel nuovo design spiccano i fari anteriori a forma di C, le scalfature nel cofano e il tetto "sospeso", che rende molto riconoscibile la sagoma laterale. Sono d’effetto anche i fanali posteriori a led, la coda alta e il lunotto piccolo e inclinato, che però penalizza un po’ la visibilità in manovra.
Nell’abitacolo della Renault Captur di seconda generazione è importante il salto qualitativo, con rivestimenti della plancia in materiali morbidi al tocco e schermi di maggiori dimensioni: al centro c’è quello touch di 7 o 9,3”, mentre il cruscotto digitale può essere di 7 o 10,2”. I tasti del mobiletto centrale sono in stile pianoforte e il corto selettore del cambio spunta da una consolle sporgente. Il divano posteriore può scorrere longitudinalmente di 16 cm, permettendo di arrivare a una capacità massima del bagagliaio di 536 litri con tutti i sedili in posizione.
I motori annunciati al lancio per la Renault Captur sono i turbobenzina TCe 1.0 da 100 e 130 CV e il 1.3 da 155 CV, oltre ai turbodiesel dCi 1.5 da 95 e 115 CV. Nel corso del 2020 tutti i motori a benzina vengono tolti dal listino: l’unica opzione solamente a benzina diventa il 1.0 TCe ma con 90 CV, mentre quello da 100 ottiene la doppia alimentazione benzina-Gpl. Debutta anche l’ibrida plug-in 1.6 E-Tech, che ha 160 CV in totale e che non viene più venduta a partire dal 2023. Nel 2021 escono di scena tutti i diesel, mentre vengono introdotti un 1.3 TCe da 140 CV (dal 2022 ibrida leggera) e la variante full hybrid del 1.6 E-Tech da 145 CV.