Completamente rinnovata, la quarta generazione della suv coreana Hyundai Tucson ha un look appariscente. Nel massiccio frontale, davvero innovativo nello stile, spicca la mascherina che integra i fari, formati da triangoli luminosi a led inseriti nella trama della griglia: quando sono spenti, quasi non si vedono. Dietro spiccano i fanali orizzontali a led con due “denti” ciascuno e il logo della casa che “entra” nel lunotto. L'auto è spaziosa, tanto che sembra quasi di stare su una vettura più grande, e abbastanza curata nelle finiture (le plastiche, anche se rigide, sono gradevoli al tatto e alla vista).
L’abitacolo della Hyundai Tucson ha un aspetto tecnologico, con il completo cruscotto digitale configurabile di 10,3” e lo schermo (di 8” o 10,3”) del sistema multimediale, entrambi ben fatti e chiari nella grafica. La consolle ospita i comandi tattili per i servizi di bordo (alcuni, però, sono piccoli e troppo in basso). A seconda delle versioni la capienza del baule varia fra 546 e 616 litri a divano su, e da 1.721 a 1.795 con tutti i sedili in uso: sono valori molto buoni.
Per i motori della Hyundai Tucson, la scelta è fra i diversi sistemi ibridi a benzina: “leggero” (a 48 V, col 1.6 turbo da 150 CV, anche con il cambio robotizzato a doppia frizione), full hybrid (col 1.6 abbinato a un’unità elettrica, per 230 CV combinati, e alla trasmissione automatica) e anche ricaricabile (qui i cavalli sono 265, e la trazione è solo 4x4). Ricca la dotazione di sicurezza, che comprende anche il sistema che mantiene l’auto al centro della corsia.