Questa filante berlina è la prima Volvo prodotta negli Stati Uniti, ed è stata anche la prima vettura della casa svedese a non offrire (dopo molti decenni) delle versioni a gasolio. Si può avere la Volvo S60 solo ibrida a benzina, ma con vari livelli di potenza, fino ai 455 cavalli della rapidissima T8 plug-in dotata di un motore elettrico posteriore da 145 CV (le altre sono tutte ibride leggere). La trazione può essere anteriore (in tal caso il cambio è robotizzato a doppia frizione con sette marce) o integrale (con cambio automatico a otto rapporti). Le linee quasi da coupé limitano l’accesso al divano ma, una volta dentro, solo chi supera i 190 cm di altezza tocca il soffitto con la testa. Molto sicura, la Volvo S60 offre di serie la frenata automatica d’emergenza (che riconosce anche pedoni, ciclisti e grandi animali), il controllo della stanchezza del guidatore, l’assistenza all’evitamento degli ostacoli e altro ancora. Non manca il sistema Pilot Assist, che fa lavorare in armonia il cruise control adattativo e il mantenimento di corsia: l’auto procede da sola nelle strade a una corsia (il guidatore deve comunque tenere le mani sul volante e rimane responsabile del veicolo). Di qualità le finiture, mentre lo stile minimalista è originale e non scimmiotta quello delle tedesche. Intuitivo il cruscotto digitale, che ha una grafica di facile lettura e porta in primo piano da sé le informazioni che servono sul momento. Grandi e facili da trovare i tasti, come quelli sul volante: uno solo basta per gestire il Pilot Assist. Per l’audio e il “clima”, però, molte funzioni si trovano nello schermo di 9" (non tanti): ci si distrae alla guida per usarlo. Discreto il baule, che dispone anche dell’apertura automatica (basta passare il piede davanti al sensore che si trova sotto il paraurti).